L’acquisizione di competenze digitali rappresenta una delle principali sfide dell’UE. Attualmente il 46% della popolazione europea non possiede competenze digitali di base, il che limita fortemente lo svolgimento di attività quotidiane e l’accesso ai servizi online. Ad essere penalizzate sono soprattutto le persone più anziane, in particolare le donne. Il gap è altrettanto evidente sul fronte delle competenze specialistiche: secondo il Primo rapporto sullo stato del decennio digitale, nel 2021 oltre l’80% degli specialisti in ambito ICT era di sesso maschile.

Per promuovere il benessere e la qualità di vita dei cittadini, mettendo le persone al centro della trasformazione digitale, l’UE ha rafforzato le proprie azioni e i programmi di finanziamento a a sostegno degli stati membri, in modo da fornire un’istruzione e una formazione digitale inclusiva, accessibile e di qualità.

Promuovere l’inserimento delle donne nel settore ICT

Nei prossimi anni l’Europa avrà sempre più bisogno di competenze digitali avanzate, un ambito in cui esiste ancora un’enorme disparità fra uomini e donne. Ad alimentare il divario, secondo Sonia Montegiove, esperta di informatica e membro della community Women for security (Wfs), sarebbe il persistere di uno stereotipo radicato, che spinge le ragazze ad allontanarsi dai percorsi di studi legati alle materie STEM. Nel 2022 le laureate italiane hanno raggiunto quota 59,4% (contro il 40,6% dei colleghi maschi). Tuttavia, solo il 19% delle donne ha conseguito una laurea STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), sebbene questi percorsi di studi offrano migliori guadagni e maggiori più opportunità di carriera. Il dato precipita al 15,2 % per le lauree in informatica e tecnologie ICT, mentre in Europa la media si attesta attorno al 16%.

Per colmare il divario di genere e costruire un’Europa digitale inclusiva è fondamentale, secondo gli esperti, promuovere l’accesso delle donne fin dalla più tenera età e dare maggiore visibilità ai modelli femminili di riferimento, che occupano con successo posizioni chiave e ruoli dirigenziali in ambito IT.

CyberTrials: formare le nuove esperte di sicurezza informatica

Iniziative come CyberTrials, un programma di formazione avanzata rivolto alle studentesse delle scuole superiori di secondo grado, negli ultimi anni hanno contribuito a stimolare l’interesse delle ragazze italiane verso le materie tecnico-scientifico. Promosso dal Cybersecurity National Lab, in collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi Lucca e i ricercatori del Game Science Research Center, il progetto punta a fornire le competenze di base per affrontare le professioni digitali del futuro, sfruttando i principi del gaming per introdurre le partecipanti al mondo dell’informatica e ai temi della cybersecurity.

Istituito nel 2022, nel 2023 il programma ha registrato 941 iscritte: quasi il triplo, rispetto all’edizione pilota.

La settimana europea della programmazione

Dal 7 al 22 ottobre 2023 è in programma l’EU Code Week, un’iniziativa che intende promuovere lo sviluppo di competenze digitali tra i ragazzi, per incoraggiarli in futuro a intraprendere una carriera nell’ambito delle discipline STEM. Lanciata nel 2013, la Settimana europea per la programmazione nasce dalla proposta avanzata da un gruppo di giovani consulenti a Neelie Kroes, allora commissario europeo per l’agenda digitale. «Il digitale fa ormai parte della nostra vita ed è quindi necessario che soprattutto le giovani generazioni si impadroniscano delle nuove abilità come quelle necessarie per la programmazione informatica», ha dichiarato la Kroes. «In un futuro prossimo sarà fondamentale per avere un buon lavoro ed essenziale per avviare un’attività».

Nel 2021 la rassegna ha attirato 4 milioni di persone provenienti da 80 Paesi, il 49% delle quali di sesso femminile.