Nato alla fine degli anni ’50, Cobol trova ancora oggi molte applicazioni. Perché questo linguaggio di programmazione è tuttora in uso? La risposta va ricercata nell’affidabilità, nell’adattabilità e nella capacità di gestire enormi quantità di dati.

Integrabile con infrastrutture preesistenti e tecnologie moderne, Cobol è in grado di garantire flessibilità, solidità e sicurezza, requisiti essenziali per gestire processi aziendali complessi. Tali peculiarità lo rendono popolare soprattutto tra le aziende che utilizzano sistemi legacy, la cui sostituzione richiederebbe tempo e ingenti investimenti. Per questo il linguaggio Cobol è ancora impiegato in settori chiave del pubblico e del privato, che necessitano di sviluppatori e operatori di sistema con competenze specialistiche sempre più difficili da reperire.

Origini ed evoluzione di Cobol

Nel 1959 lo Short range committee, sotto la guida di Grace Hopper, realizza il primo linguaggio orientato ad applicazioni di tipo gestionale. Acronimo di Common Business-Oriented Language, Cobol viene sviluppato su iniziativa del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Impiegato inizialmente nei calcolatori digitali, per applicazioni di tipo commerciale e amministrativo, nel tempo subisce diverse trasformazioni. Il primo standard definito dall’ANSI (American National Standards Institute) è il Cobol 68, seguito dal Cobol 74 e dal Cobol 85. Con l’ISO/IEC 1989:2002 si giunge allo standard internazionale definitivo, che fornisce le linee guida per garantire la portabilità e la compatibilità delle applicazioni Cobol su diverse piattaforme.

Struttura e funzioni

Ciascun programma Cobol è organizzato in modo logico e gerarchico. È strutturato in Divisioni, Sezioni, Paragrafi e Periodi.

  1. Identification Division:contiene informazioni sull’identità del programma (nome, autore, data di creazione, versione, scopo e funzioni; informazioni su revisioni, modifiche e aggiornamenti).
  2. Environment Division: fornisce una descrizione delle risorse con cui il programma interagisce durante l’esecuzione (file e dispositivi di input/output, database esterni); utilizza variabili di controllo per verificare il flusso delle operazioni di input/output; include attività finalizzate alla configurazione e alla gestione delle risorse esterne.
  3. Data Division: serve a definire la struttura, la tipologia e l’organizzazione logica dei dati, a dichiarare le variabili e i record utilizzati nel programma.
  4. Linkage Section: serve a definire le aree di passaggio dati da un programma Cobol a un altro programma o sottoprogramma, in modo strutturato e organizzato.
  5. Procedure Division: contiene tutte le istruzioni eseguite dal programma per svolgere il lavoro effettivo, raggruppate in Sezioni e Paragrafi.

Applicazioni e vantaggi

Progettati per l’elaborazione di dati aziendali, i programmi scritti in Cobol vengono ad oggi utilizzati per sviluppare e mantenere applicazioni aziendali critiche, come sistemi di gestione delle risorse umane, sistemi di contabilità, sistemi di gestione degli ordini e applicazioni bancarie. Poiché sono ottimizzati per l’elaborazione su larga scala, consentono di gestire grandi volumi di dati e transazioni su sistemi mainframe, garantendo affidabilità, stabilità e un alto livello di sicurezza. Integrabili con tecnologie moderne, come database e applicazioni basate su Cloud, vengono impiegati anche per mantenere e aggiornare i sistemi legacy. Pur essendo complessi e datati questi sistemi sono ancora in uso in molte amministrazioni pubbliche, aziende del settore bancario, assicurativo e sanitario. Spesso, infatti, contengono dati che sarebbe rischioso migrare verso nuove piattaforme, oltre che oneroso in termini di tempo, costi e aggiornamento delle competenze richieste.

Strategie e prospettive future

In virtù delle sue molteplici applicazioni, Cobol continua a beneficiare di un forte supporto da parte della comunità degli sviluppatori e viene costantemente aggiornato nelle sue funzionalità. Tuttavia, è sempre più difficile reclutare specialisti del settore: molti programmatori senior sono vicini all’età pensionabile, mentre i professionisti di nuova generazione si indirizzano su altri linguaggi di programmazione. Per soddisfare un’esigenza che sarà sempre più eclatante nel prossimo futuro, il mercato informatico ha cominciato a formare nuovi programmatori Cobol e nuovi sistemisti mainframe da impiegare su architetture ancora attuali, che al momento garantiscono efficienza e risultati consolidati. Sebbene molte aziende abbiano intrapreso con successo il percorso di trasformazione digitale, infatti, gli studi di settore suggeriscono che la sostituzione dei sistemi legacy non sia una strada percorribile nel breve e medio periodo. La soluzione, per gli addetti ai lavori, sta nel trovare un equilibrio tra mantenimento e modernizzazione, in cui il digitale possa rappresentare un driver per l’evoluzione di Cobol, anziché soppiantarlo.

La strategia più pragmatica e sostenibile, in sintesi, è puntare sulla manutenzione e sull’aggiornamento dei programmi Cobol, il cui valore è destinato a crescere. Secondo l’indagine globale commissionata da Micro Focus a Vanson Bourne, nel 2021 gli investimenti hanno raggiunto gli 11 milioni di euro e la quantità di codice Cobol in uso è triplicata (circa 800 miliardi di linee di codice). Il 92% degli intervistati reputa Cobol un linguaggio strategico che, secondo l’83% del campione, sopravvivrà alla generazione attuale e «darà infinite opportunità alla prossima». In questo scenario la modernizzazione di Cobol si profilacome una scelta lungimirante e necessaria. «Le applicazioni mainframe sono spesso la linfa vitale dell’organizzazione […]», sottolinea il Regional Marketing Manager di Micro Focus, Giuseppe Gigante. «La sfida è proprio quella di trovare modalità intelligenti in grado di innovare, tutelando ed evolvendo allo stesso tempo i sistemi».